Una rapida introduzione all’integrazione sensoriale per iniziare a conoscerla
Ogni giorno facciamo esperienza ed interpretiamo una miriade di informazioni sensoriali dall’ambiente che ci circonda. Queste informazioni vengono dai nostri sensi: vista, udito, tocco, gusto, olfatto, ma anche equilibrio e movimento (senso vestibolare), muscoli e giunzioni articolari (dette propriocezioni). Il nostro equilibrio ed il nostro movimento ci permettono di capire dove siamo nello spazio e dov’è la nostra testa, mentre i nostri muscoli e le giunzioni articolari ci fanno ragionare su quanta forza usare, dove sono le nostre parti del corpo e in che relazione sono tra loro. Tutti questi sensi ci danno informazioni sul nostro corpo e sul mondo intorno a noi, per conoscerlo sempre meglio. Il processo attraverso il quale la mente organizza ed interpreta le informazioni che provengono dai nostri sensi si chiama Integrazione Sensoriale.
Per molti bambini l’integrazione sensoriale si sviluppa durante la normale esperienza di crescita. Il suo sviluppo che parte nell’utero materno continua durante l’esperienza del muoversi, del parlare e del giocare ed è la base per leggere, scrivere ed avere un comportamento adeguato. Attraverso le diverse esperienze i bambini acquisiscono l’abilità di interpretare, aggiustare e rispondere in modo appropriato alle nuove situazioni. Per esempio un bambino raggiunge l’esperienza del suo corpo nello spazio attraverso la corsa, il dondolarsi o il rotolarsi. Questa conoscenza gli permette di muoversi nel suo mondo in modo sicuro, e sulla base di questa sarà in grado di farsi strada per esempio in un incrocio affollato. Tuttavia, per alcuni bambini, l’abilità di integrare le informazioni sensoriali quotidiane non si sviluppa come dovrebbe. Il risultato può essere una difficoltà nelle più comuni attività come giocare, vestirsi, mangiare o auto-regolarsi. Quando questo accade ecco che abbiamo un problema di integrazione sensoriale.
Se tutto non va come dovrebbe…
Alcuni sintomi si possono osservare già nei primi mesi di vita a causa di una scarsa discriminazione sensoriale con alcune difficoltà nel rotolare o nel camminare a carponi. Se il disturbo è più lieve invece appaiono solo in età più avanzata sotto forma di scarsi risultati negli sport e nella coordinazione. Una scarsa modulazione ed organizzazione possono portare ad impulsività, difficoltà di regolazione, difficoltà di programmazione, previsione ed apprendimento. Se eccessivamente sensibili al tatto, ai movimenti o ai suoni ecco che notiamo l’ipersensibilità ai suoni, a certi tessuti e vestiti così come la spiacevolezza quando vengono toccati e distraibilità. Diversamente una iposensorialità li porta alla ricerca continua di forti esperienze per cui sono spesso in movimento o mettono tutto in bocca. E’ facile trovare tratti più o meno espressi di problemi nell’integrazione sensoriale nelle più comuni diagnosi di autismo, disprassia, ADHD, selettività alimentari, disturbi del linguaggio e dell’appredimento che troppo spesso però non vengono riconosciuti come tali e si pensa erroneamente siano essi stessi parte integrante della diagnosi.
Le cose da notare nel vostro bambino
– Difficoltà nel focalizzare l’attenzione o al contrario il non riuscire a toglierla da un determinato compito;
– Un basso tono muscolare;
– Difficoltà nella scrittura (pressione, gestione di lettere speculari etc);
– Assenza di piacevolezza nel saltare, correre o dondolarsi o al contrario ricerca eccessiva;
– Evita abbracci, di tagliarsi i capelli, gli abbracci o i bagni;
– Ha una reazione troppo ridotto o eccessiva ai rumori, al contatto, agli odori;
– Difficoltà negli sport e di regolazione.